Il termine pranoterapia deriva dalla parola sanscrita “prana” che è l’energia primordiale, il respiro cosmico che pervade tutto l’universo (macrocosmo e microcosmo), è l’energia vitale insita e racchiusa in ogni cellula degli esseri viventi. Secondo l’Occidente veniva definita come Bio-energia o anche come Biopranoterapia e secondo la visione olistica è l’uomo come microcosmo in equilibrio con se stesso e l’universo (macrocosmo), in grado di poter trasmettere la propria energia ad altre persone o animali per riequilibrarli.
Il pranoterapeuta è quindi una persona sensibile, frutto di un lavoro continuo su se stesso, che impara ad “ascoltare” le energie delle altre persone attraverso l’apposizione delle proprie mani, è in grado di poter sentire dove sono gli eccessi o i difetti di energia sul corpo per riequilibrarli utilizzando la propria.
Ha un effetto calmante e rilassante che dona beneficio al cliente.
Gli eccessi di calore li abbiamo in zone infiammate o che potrebbero infiammarsi, i difetti li abbiamo quando una zona tende a cronicizzarsi e a diventare fredda, o ad un vuoto di calore.
Dobbiamo ricordarci che i nostri malesseri sono dovuti spesso ad una cattiva alimentazione, a traumi psicologici, ad un cattivo stile di vita.
Per essere più chiari, farò alcuni esempi su un possibile eccesso di energia o un possibile difetto che si riscontra facilmente.
Nelle persone che svolgono un semplice lavoro impiegatizio, non abituate a fare attività fisica, si riscontra facilmente un eccesso di calore nella zona della testa, dietro nel collo e che spesso è accompagnato da un eccesso di calore nella zona dello stomaco, che nella medicina tradizionale cinese, viene brevemente spiegato come causa del continuo “rimuginio”.
Quando invece una persona riceve la classica “brutta notizia” che non riesce proprio ad elaborare, nel tempo, avremo la zona dello stomaco o sopra, che tenderà a raffreddarsi perché è come se avesse ricevuto un brutto colpo e la persona si accorgerà di far fatica a digerire, si sentirà gonfia, oppure non riuscirà proprio a mangiare.
Purtroppo i pranoterapeuti vengono spesso consultati dalle persone quando ci sono malattie già in stato avanzato, quando invece dovrebbero essere cercati in fase di prevenzione, periodicamente, o al primo sentore di malessere fisico, come nel caso sopra indicato, nei primissimi sintomi di cattiva digestione da cattiva notizia o da lutto.
Compito del pranoterapeuta è comunque sempre quello di collaborare con ogni tipo di medico perché la sua finalità deve essere il benessere del suo cliente.
Fino adesso abbiamo parlato di pranoterapia, ma allora perché prano-pratica?
Dal 2004 alcune regioni hanno cercato di mettere ordine nelle discipline olistiche e di evitare ogni conflittualità con il mondo medico/sanitario nel suo complesso e, in coerenza di tali leggi, quasi tutte le associazioni del settore, al fine di rimarcare l’appartenenza al settore salute e benessere piuttosto che sanitario, hanno deciso di eliminare il termine “terapia” pertanto è così divenuto “prano-pratica”.
Quindi, qualora vediate prano-pratica non preoccupatevi che il significato è sempre quello, perché in Italia, molto spesso, per mettere ordine si crea disordine alle vecchie abitudini o a modi di pensare ormai consolidati!